Lucca Comics And Games 2006
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Lucca Comics And Games 2006. Mostra Mercato: 1-5 novembre; Mostre Espositive: 28 ottobre - 12 novembre.
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Stanchi, felici ma con la testa sulle spalle

Salve a tutti.
Questo editoriale di chiusura avrei voluto farmelo scrivere dagli amici del Vernacoliere, ma non l'ho fatto, non perché non sarebbero stati in grado oppure mi avrebbero snobbato (sono amici, no?), ma per una questione di rispetto.
Verso di loro, innanzitutto, che sono dei professionisti di talento con l'ambizione dei dilettanti, cioè di coloro che fanno le cose per piacere e non per soldi. Ma poi, riflettendo (ogni tanto capita pure a me!), anche verso i miei collaboratori (quelli veri, pochi ma ottimi: vero ragazzi?), verso Alessio che da tempo mi richiede un saluto finale e verso di voi, cioè tutti coloro che a vario titolo avranno la sventura di imbattersi in questo editoriale (chi è iscritto alla newsletter, poi, significa che vuole farsi del male da solo, o da sola: cavoli loro! :)).
Ed anche verso Lucca, questa città terribile e meravigliosa, dove tutto si vende e tutto si compra (non solo durante Comics & Games, ma tutti i giorni, come del resto in tutte le parti del mondo, no?), dove tutto nasce e - prima o poi - tutto finisce, dove ci si ama, ci si odia, si leggono fumetti (oppure no), dove ci si appropria del lavoro altrui, dove si lesina sui compensi di chi si dà davvero da fare (ah, il volontariato culturale, brutta bestia dura a morire come Moby Dick o il Capitano Hachab, e gli altri - i raccomandati senza arte né parte - ne approfittano!), dove anche gli stages si vendono a peso d'oro, ma dove prolifera anche il volontariato, la non violenza, la cortesia verso gli ospiti, l'accoglienza e - cosa non da poco - la Storia, l'Arte e la Cultura.
Scritta, pensata, disegnata oppure ludica, sempre cultura è. Anzi, più la scriviamo con la "c" minuscola e più è alta, più diventa popolare, più ci arricchisce e più s'irrobustisce, proprio come Lucca Comics & Games.
Basta, l'ho fatta lunga. Ma un'ultima cosa ve la voglio dire.
E cioè che chiedo scusa.
Scusa a chiunque possa aver fatto del male, oppure ignorato od apparentemente snobbato: non l'ho fatto apposta. Gli amici sono tanti, ma come si fa ad essere disponibile per tutti, ad avere per tutti un sorriso, una parola od una telefonata?
Lo faccio adesso, e saluto quelli che ho già abbracciato e ringraziato prima, durante e dopo la manifestazione, come pure - anzi di più - coloro ai quali non ho rivolto un saluto, anche perché non li conoscevo per niente. La città in quei cinque giorni era piena di loro, di ragazzi senza età con il sorriso sulle labbra, del "popolo degli zainetti" di...
Basta davvero, che lo zucchero piove dai cedri e la melassa ci allaga come la pioggia (pochissima in verità) non è riuscita a fare.
Solo un "arrivederci a Lucca 2007", che chiamerei "Lucca 41", cosa che non dovrebbe offendere, irritare o indispettire nessuno (almeno spero, ma poi, chissene....!):). Nel frattempo sto pensando (anzi, stiamo pensando, alcuni amici ed io) ad una manifestazione sulla Storia, questa sì con la "ESSE" maiuscola, una cosina da tenersi sempre nel Centro Storico di Lucca, che dovrebbe far piacere anche al mio amico (bontà sua, ma lui è davvero buono) Francesco Guccini. Dovremmo riuscire a tenerla in primavera - direi tra fine aprile ed i primi di maggio - in Piazza Napoleone, in quella del Giglio e in San Michele, con una puntata (duelli e spettacoli di strada) in Piazza dell'Anfiteatro. Ma c'è tanto da fare, da progettare e da studiare. Tanto da lavorare in poco tempo, insomma.
Come sempre.
Intanto un abbraccio ed una raccomandazione a tutti, soprattutto ai lucchesi: non facciamoci prendere dall'euforia. Il primo giorno in particolare abbiamo sbagliato tante cose, molti dettagli da tempo programmati (noi pensavamo che tutto lo fosse nei minimi particolari: che presuntuosi!) non hanno funzionato.
Poi i ragazzi e le ragazze, tutti i collaboratori, i cittadini di Lucca, gli espositori ed il pubblico hanno collaborato a rimediare, a far partire una macchina che era in rodaggio, perché una manifestazione così non l'avevamo mai fatta. E tutti hanno capito, tutti hanno contribuito al decollo (anche quelli senza paga), nessuno si è lamentato se non per fare una critica costruttiva e le cose pian piano sono andate a posto da sé.
L'anno venturo (dall'1 al 4 novembre) faremo meglio.
Adesso, andiamo a lavorare per voi.
E, naturalmente, anche per noi!
Un abbraccio sincero.

Renato Genovese